ADDOMINOPLASTICA
Talvolta si può effettuare un intervento denominati “addomoniplastica a due vettori” o “butterfly” che prevede due tempi operatori allo scopo di ridurre la lunghezza della cicatrice finale. A ciò si associa una plastica a panciotto dei muscoli retti dell’addome per migliorare sia l’aspetto estetico che quello funzionale della parete addominale anteriore. Si procede quindi al riposizionamento dell’ombelico.
L’intervento si esegue in anestesia generale o periferica a seconda e prevede una degenza di uno o due giorni. Dopo l’intervento sarà applicata una medicazione compressiva e talvolta due drenaggi in aspirazione.
Le cicatrici sono localizzate lungo le incisioni e sul contorno dell’ombelico. Talvolta, nonostante le tecniche usate, esse possono andare incontro ad una diastasi che può essere corretta successivamente un anestesia locale.
Foto - Addominoplastica pre-post |
Le smagliature che cono comprese nella losanga che viene asportata scompaiono completamente, le altre possono avere un miglioramento per effetto della distensione della cute, ma non scompaiono.
Potrebbero residuare delle piccole quantità di grasso o di cute da asportare in un secondo momento oppure potrebbero presentarsi delle zone di cute che vanno in sofferenza vascolare fino alla necrosi, non per errore ma per il precario equilibrio circolatorio del lembo addominale.
Tra le altre possibili complicanze ricordiamo la formazione di sierosi o di ematomi. Dopo l’intervento potrà residuare una sensazione di parestesia o di anestesia della cute dell’addome, che può essere transitoria o definitiva.
ADDOMINOPLASTICA
Reviewed by Mimmo Eremita
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10:17:00
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